Il nido, opera proposta da Salvatore Pione per il Premio Artivisive San Fedele, rappresenta metaforicamente il processo di rigenerazione spirituale e corporea, invitando con grottesca ironia a riflettere sulla crisi identitaria che affligge l’uomo del XXI secolo.
Ciò che caratterizza la ricerca di Pione è la costituzione di una narrazione del grottesco e dell’onirico in chiave allegorica; attingendo alle forme e alle simbologie che connotano le marionette e i burattini della tradizione barocca siciliana, l’artista si avvale della potenzialità fisiognomica che esse sono in grado di evocare. Collocandosi nel limbo che accomuna l’arte contemporanea e le spettacolari scenografie teatrali, nelle sue opere, l’artista accentua i caratteri fisici e corporei delle figure umane donando dinamismo e colore ai volumi scolpiti che acquisiscono forma propria e dimensione nello spazio.
Senza timore di mostrarsi, Il nido è un’installazione che pretende di parlare direttamente all’interlocutore per mettere in discussione lo smisurato ego dell’essere umano contemporaneo: qual è il limite della paradossale auto-glorificazione individuale, che si riflette solo verso un’ambizione di onnipotenza e dominanza su ogni forma di vita nel mondo reale? Accecato da rigide sovrastrutture e convenzioni sociali, l’individuo perde gli ideali, glorifica i falsi miti e trascura i valori essenziali dell’esistenza. Nella ricerca dell’effimero smarrisce la propria identità e incurante dei suoi limiti, rinnega il suo essere terreno bramando il divino.
Questa concezione viene espressa chiaramente attraverso l’opera Il nido: una grande testa rossa, goffa e sproporzionata, giace su un letto di paglia; soffocata e costretta all’interno di un pollaio di legno, sostiene tra le labbra un uovo bianco, simbolo di purezza e seme della propria rinascita. L’installazione è illuminata dalla luce artificiale di un neon esterno, che intende accrescere la percezione soprannaturale, facendo riferimento alla società odierna in cui l’uomo è diventato vittima dell’ideologia di massa, dei pregiudizi e dell’ignoranza.
Testo di Clara Scola
ENG:
The Nest, a work by Salvatore Pione proposed for the San Fedele Artivisive Award, metaphorically represents the process of spiritual and bodily regeneration, using grotesque irony to invite reflection on the identity crisis afflicting 21st-century humanity.
Pione's research is characterized by the creation of a narrative of the grotesque and the dreamlike in an allegorical key. Drawing from the forms and symbols associated with the marionettes and puppets of the Sicilian Baroque tradition, the artist leverages the physiognomic potential they evoke. Positioned in the limbo between contemporary art and spectacular theatrical scenery, Pione accentuates the physical and bodily characteristics of human figures in his works, giving dynamism and color to the sculpted volumes that take on their own shape and dimension in space.
Fearlessly revealing itself, The Nest is an installation that seeks to speak directly to the viewer, challenging the excessive ego of contemporary human beings: What is the limit of paradoxical self-glorification, which only reflects an ambition of omnipotence and dominance over all forms of life in the real world? Blinded by rigid superstructures and social conventions, individuals lose their ideals, glorify false myths, and neglect the essential values of existence. In the pursuit of the ephemeral, they lose their identity and, heedless of their limits, deny their earthly nature while craving the divine.
This concept is clearly expressed through The Nest: a large, red, awkward, and disproportionate head lies on a bed of straw; suffocated and confined within a wooden coop, it holds a white egg between its lips, symbolizing purity and the seed of its own rebirth. The installation is illuminated by the artificial light of an external neon, enhancing the perception of the supernatural and referencing contemporary society where humans have become victims of mass ideology, prejudice, and ignorance.